San Vito dei Normanni (Santu Vitu in dialetto sanvitese) è una città del Salento in provincia di Brindisi che conta 19.817 abitanti, nella regione Puglia.Si trova nella parte centro-meridionale della provincia di Brindisi e, per popolazione, ne è il settimo comune più popoloso. Sorge nell'area settentrionale del Salento, a 9 km dalla costa adriatica. I suoi abitanti si chiamano sanvitesi (santuvitisi in dialetto).
Proposte vacanza a San Vito dei Normanni e dintorni:
Codice: D265 • Tipologia: Dimore storiche
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Codice: D037 • Tipologia: Hotel
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Codice: D415 • Tipologia: Masserie
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Codice: C033 • Tipologia: Villaggio Turistico
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Codice: D394 • Tipologia: Villaggio Turistico
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Cenni storici su San Vito dei Normanni
L'origine di San Vito è controversa. Reperti archeologici di una tomba con i resti di trenta sepolture e varie ceramiche datate 1800 a.C. - 1700 a.C. in località Mondescine, attesterebbero che la zona fosse abitata già durante l'età del bronzo. Inoltre recentemente sono stati ritrovati degli insediamenti preistorici (XVIII- IV secolo a.C.) appartenenti ai Messapi nelle contrade Castello e Paretone. Il borgo del centro invece risale al Medioevo (fine del X secolo) presumibilmente ad opera di una colonia di Schiavoni o Slavoni (emigrati dalla Slavonia, regione orientale della Croazia) scampata alle persecuzioni dei Saraceni, i quali decisero di stanziarsi nei fertili territori di San Vito fondando "Castri Sancti Viti". Altri studiosi ritengono che la città sia stata fondata dal normanno Boemondo d'Altavilla (1050 - 1111 d.c.), figlio di Roberto il Guiscardo. Il piccolo borgo originario si accrebbe sul finire del Medioevo quando la torre normanna garantiva la sicurezza e molti coloni da casali vicini si trasferirono a San Vito per sottrarsi ai continui attacchi dei Saraceni. Questa relativa tranquillità diede anche l'opportunità ai Sanvitesi di sviluppare i traffici commerciali e dominare sul territorio circostante. Fu solo nel XV secolo che l'antico casale venne organizzato a Comune, anche se continuò l'organizzazione feudale e l'asservimento regio. Il comune appartenne agli Altavilla, successivamente ai Sambiase, poi a Raimondo Orsini Del Balzo e quindi ai Dentice di Frasso.Dal XV secolo in poi il paese cominciò ad ingrandirsi, occupando man mano le zone circostanti, estendendosi verso nord e verso est. Nel 1484 fu saccheggiata dai Veneziani. Nel 1571, durante le Crociate, un manipolo di Sanvitesi prese parte alla battaglia di Lepanto contro l'Impero Ottomano; al ritorno in patria in onore della vittoria conquistata, venne costruita la chiesa Matrice, per poi dedicarla quindi alla Madonna della Vittoria. Nel 1799 la popolazione aderì agli ideali della Repubblica Napoletana; nel corso dell'Ottocento la città fu sede di vari circoli aderenti alla carboneria.Durante il Ventennio fascista conobbe un notevole sviluppo urbanistico: furono edificati molti importanti edifici come la scuola elementare I Circolo con la pineta cittadina, la sede del Municipio, e il palazzo delle Poste. Nel 1927 venne istituita la provincia di Brindisi nella quale rientra San Vito. Nel 1943 ospitò re Vittorio Emanuele III il quale cercava di sfuggire agli eventi di Liberazione, ripiegando a Brindisi con il governo del maresciallo Pietro Badoglio. Nei primi anni '60 L'industria petrolchimica che si aggiungeva alle imprese meccaniche e aeronavali di Brindisi hanno assorbito molti lavoratori sanvitesi, trasferendoli dal lavoro nei campi alla catena di montaggio.L'apertura della San Vito Air Station in un punto strategicamente nevralgico durante la Guerra Fredda, poi ridimensionata e chiusa con la caduta del muro di Berlino, ha contemporaneamente creato lavoro tra i locali e accolto migliaia di lavoratori americani.Oggi San Vito conosce un processo di terziarizzazione dell'economia e punta sullo sviluppo e la commercializzazione di prodotti locali di qualità, nonché usare le risorse del territorio per sviluppare il turismo.
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Informazioni e curiosita' su San Vito dei Normanni
A San Vito si festeggia la Sagra di Ferragosto, un assaggio ed esposizione di prodotti locali e concerto e danze in piazza con la pizzica. La seconda domenica di luglio si festeggia la festa patronale. Nel centro storico sono organizzati concerti, luminarie, sfilate delle bande musicali, fuochi pirotecnici, sagre.
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