Monte Sant'Angelo, comune della provincia di Foggia, conta 13.491 abitanti. Il territorio fa parte della Comunità Montana del Gargano e del Parco Nazionale del Gargano.
Proposte vacanza a Monte Sant'Angelo e dintorni:
Codice: C048 • Tipologia: Hotel
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Codice: C306 • Tipologia: Residence
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Codice: C635 • Tipologia: Hotel
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Codice: D444 • Tipologia: Hotel
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Codice: D156 • Tipologia: Hotel
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Cenni storici
Monte Sant'Angelo, è il centro più elevato del Gargano, posizionato su un promontorio a circa 850 mt sul livello del mare con un panorama ad Ovest sul Tavoliere ed a sud sul golfo di Manfredonia, tra boschi secolari e un mare cristallino. Il territorio è di natura calcarea, ricco di cavità e caverne, tra cui la famosa grotta dove si trova l'altare di S. Michele Arcangelo, Chiesa dedicata per l'appunto all'arcangelo Michele, in onore della sua apparizione al vescovo di Siponto Lorenzo Majorano l'8 maggio del 490. Durante la sua apparizione l'Arcangelo ordinò al vescovo di dedicare la grotta al culto cristiano in suo nome. La consacrazione del Santuario dell'Arcangelo, portò alla necessità di costruire alcuni alloggi per i pellegrini, le cosidette "mansioni", delle vere e proprie abitazioni, dando origine a dei centri abitati. Il primo centro abitato risale al X secolo; principalmente era costituito dal solo quartiere Junno, caratteristico per le case, basse a porta centinata, addossate le une alle altre a schiera lungo i vicoli. La città dell'arcangelo, ha un aspetto medioevale, particolare per le case con grandi archi esterni e le strade a gradini larghi. Dell'antico nucleo urbano meritano essere ricordate le fortificazioni normanne del Castello, modificato nel 1494 dagli Aragonesi ed ampliato sotto il dominio svevo, la cinta muraria e la fortezza. Dal Castello la vista si estende dal Gargano al Golfo di Manfredonia e alla costa barese, al Tavoliere e alle Murge.
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Informazioni utili su Monte Sant'Angelo
Il Santuario di Monte Sant'Angelo, ha origine nel 490, anno dell'apparizione dell'Arcangelo Michele Dal 650 l'area garganica, nella quale sorgeva il santuario, passò sotto il dominio longobardo. Il popolo germanico venerava l'Arcangelo Michele, considerando il santuario garganico il santuario nazionale dei Longobardi. Fu oggetto del mecenatismo monumentale dai duchi di Benevento, dai re installati a Pavia, che fecero diverse opere di ristrutturazione per facilitare l'accesso alla grotta della prima apparizione e per alloggiare i pellegrini. San Michele Arcangelo divenne ben presto meta di pellegrinaggio della cristianità, tappa della Via Sacra Langobardorum che conduceva in Terra Santa. Dopo la caduta del Regno longobardo (774) nel corso dell'XI secolo, prima i Normanni ed in seguito gli Svevi e gli Angioini si legarono al culto micaelico e lo modificarono arricchendo la parte superiore con nuove decorazioni. La struttura del Santuario, si suddivide in due livelli, quello superiore e quello inferiore. Al superiore vi troviamo il portale romanico e il campanile, denominato anche torre angioina in quanto fu costruita nel 1274 dagli architetti locali Giordano e Moraldo per ordine di Carlo d'Angiò, modellato secondo lo schema e le proporzioni delle torri di Castel del Monte. Il livello inferiore comprende la grotta, si accede direttamente dalla scalinata, il museo devozionale e le cripte. Nella grotta vi è custodita la statua del santo, la cattedra episcopale e la statua di san Sebastiano. Le cripte si trovano in ambienti di età longobarda e servivano da entrata alla grotta. Sulle pareti delle cripte ci sono delle scritte che testimoniano l'afflusso dei pellegrini di tutta Europa fin dall'epoca longobarda. Esse si sviluppano in due contesti differenti, la prima parte ha la forma di una galleria porticata, articolata in otto campate rettangolari, dove sono esposte le sculture ritrovate dagli scavi del santuario. La seconda parte delle cripte è di epoca longobarda e presenta due scale che terminavano con una piccola platea con un abside e un altare con numerose iscrizioni. Di fronte al campanile c'è il largo di Rotari da cui si può osservare la chiesa di S. Pietro, la più antica della città, in quanto sorta dopo l'apparizione dell'Arcangelo Michele. Di essa si può ammirare il seicentesco rosone a traforo formato dall'intreccio di quattro sirene, le basi di quattro colonne di granito e la struttura absidale a semicatino scavata da nicchie risalente al XII secolo. A sinistra dell'abside si entra nella cosidetta Tomba di Rotari, un battistero antichissimo, dedicato a San Giovanni, sopraelevato e coperto da una cupola ad anelli concentrici poggiante su 4 arcate di stile arabo. Meritano attenzione i bassorilievi che sormontano l'ingresso, raffigurante la Cattura di Gesù, la Deposizione, le Marie al Sepolcro e la Resurrezione; nell'interno ammirevoli sono i capitelli e gli affreschi trecenteschi. Nei pressi di San Pietro vi troviamo la Chiesa di Santa Maria Maggiore, più volte modificata, di origine antica, costruita nella prima del XI secolo da Leone arcivescovo Siponto. Successivamente rifatta verso la fine del XII secolo per merito di Costanza d'Altavilla, madre di Federico II di Svevia. E' una delle più belle manifestazioni di arte romanica-pugliese, molto interessante è la facciata ad arcate cieche che incorniciano un portale ricco di decori, sculture e bassorilievi. Altri monumenti da visitare sono il Museo civico delle Arti e Tradizioni Popolari del Gargano che ha sede nell'antico ex convento francescano. Nel museo è possibile avere una veduta del mondo tradizionale, incentrata sulla cultura garganica, con riferimento sia all'attività lavorativa del popolo, sia alle manifestazioni del sacro. Tra le chiese da segnalare anche la Chiesa di S. Benedetto, del 1342, dove si può ammirare un raffinato portale fiancheggiato da due colonne con capitelli e animali stilofori, la Chiesa di S. Francecso, del 1351, edificata ad opera della regina Giovanna I di Napoli ed infine la Chiesetta di S. Antonio Abate, del XII secolo, con l'importante portale scolpito.
Enogastronomia: Specialità da gustare sono la pasta casareccia al ragù di carne o "ntruccele", i cavallucci di caciocavallo o " cavadduzzi", la frittata di asparagi, le ostie ripiene di mandorle al miele o "ostachiene", le paste secche al vino cotto o "purpurate" .
Eventi: Fiera di San Giuseppe il 18 marzo Fiera di Sant'Antonio di Padova il 13 giugno Fiera della Madonna del Carmine il 16 luglio Fiera Santa Maria il 15 agosto La sagra per la valorizzazione dei piatti e dei prodotti tipici la settimana di ferragosto Festa patronale S. Michele Arcangelo il 29 settembre Fiera della Madonna di Pulsano l'8 settembre Sagra della castagna i primi di novembre
Frazioni: Del comune di Monte Sant`Angelo fanno parte anche le frazioni di: Carlo Pasqua, Macchia, San Pasquale, Madonna della Libera, Madonna delle Grazie, Ruggiano, Sansone, Studentato Padri Cappuccini, Foresta Umbra.
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