Corato è una città della Puglia, in provincia di Bari, con circa quarantacinquemila abitanti. Il Comune è situato sulle pendici orientali delle Murge, presso la lama Balice (torrente semicarsico) e confina con Andria. Corato, inoltre, fa parte del Parco dell'Alta Murgia.
Proposte vacanza a Corato e dintorni:
Codice: D099 • Tipologia: Hotel
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Codice: D446 • Tipologia: Dimore storiche
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Cenni storici e monumenti
L'inizio di questa città si fa risalire al III secolo a.C., durante il periodo repubblicano di Roma, quando Scipione l'Africano premia i soldati dauni e peuceti per la distruzione di Cartagine condendo loro diversi territori degli Apuli: fra questi, un certo Caius Coratus avrebbe dato il nome al successivo abitato. Succcessivamente, sotto Federico II la cittadina assume il nome ufficiale di Corato. Agli inizi del VII, a causa dei numerosi attacchi dei piarati, vennero edificate quattro torri difensive e numerose vie sotterranee. Pietro il Normanno, nel 1046, unifica le torri già esistenti con delle possenti mura ed altre ventincinque grandi torri, formando l'immenso castello, detto Palazzo Gioia. Con la conquista di Carlo I d'Angiò la città ottiene il motto di "cor sine labe doli" (in lingua latina "cuore senza la macchia del tradimento"), riportato ancora oggi nello stemma civico. Sotto la famiglia Carafa di Andria, nel 1503 la città è protagonista della disfida di Barletta. A partire dalla salita di Gioacchino Murat la città vidde una grande fervore economico ed edilizio che prosegui fino all'unità d'Italia.
Tra i monumenti di maggiore interesse possiamo citare: Il Palazzo di città, sede del municipio dal 1866, era precedentemente un convento dei frati Minori Osservanti di San Cataldo. Gli interni presentano un chiostro cinquecentesco con archi ogivali tardo-gotici su pilastri, con diverse finestre a due livelli in stile barocco e nella parte superiore l'orologio civico. All'interno si trovano la statua della Madonna del Latte, probabilmente del 1548 di Paolo da Cassano ed un affresco della scuola ferrarese del XVI secolo. Il Palazzo de Mattis, conosciuto come Palazzo delle Pietre Pizzute. Il Palazzo, cinquecentesco, è ornato da tredici bugne piramidali, con in alto lo stemma dei conti Patroni Griffi. I Sepolcri di San Magno, risalenti all'età protostorica, circa VII secolo a.C. Si trovano nella contrada omonima. Il Dolmen dei Paladini, che appartiene all'età del Bronzo. E' costruito con tre lastre megalitiche ed una quarta ricoprente; la leggenda racconta sia il risultato di una competizione fra giganti. La Chiesa dei Cappuccini, intitolata alla Risurrezione di Gesù Cristo, edificata nel 1756. Si caratterizza per un ampio vestibolo, con volta a crociera, che si frappone tra l'ingresso e la chiesa. Il nome 'dei Cappuccini', con cui la chiesa è nota, presso gli abitanti di Corato, è dovuto alla comunità dei frati francescani Cappuccini, presenti a Corato sin dal 1591. L'arcivescovo di Trani, Monsignor Giulio Caracciolo, qualche anno più tardi, nel 1594, autorizza la costruzione del convento, da destinare ai frati. Dalla prima metà del XIX secolo la rettoria dei Cappuccini ospita una comunità di suore, le Suore della Carità dell'Immmacolata Concezione, dette 'Suore di Ivrea', il cui istituto è stato fondato dalla Venerabile Antonia Maria Verna. La Chiesa dei Cappuccini è cara al popolo di Corato, per il culto a Santa Rita da Cascia e per quello alla Beata Vergine Maria, venerata sotto il titolo di 'Madonna del Pozzo'.
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Territorio, enogastronomia, eventi
Il territorio di Corato, presentandosi roccioso o semi-roccioso, ha permesso lo sviluppo di colture tradizionali come vigneti, oliveti, mandorleti e seminativi. Nei grandi spazi aperti domina la vegetazione spontanea, interrotta da alcuni terreni coltivati. La vegetazione prevalente è la steppa o para-steppa con asfodeli bianchi e gialli, osiridi, cardi, ferule, papaveri, rovi, trifogli ed anemoni; vi sono, inoltre, lembi di boschi di querce a roverella e pinete in particolar modo nella murgia serraficaia e a San Magno. La fauna locale è rappresentata da alcuni esemplari di: volpi, lepri, ricci, vipere, ramarri, lucertole, gechi, donnole, gazze, ghiandaie, upupe, gufi, civette, barbagianni, cardellini, fringuelli, passeri e pettirossi.
Un primo piatto tipico è il ragù con braciole (involtini) di carne d’asino o di cavallo, con cui si condiscono le orecchiette, dette strascenate, che legano con un altro piatto tradizionale gli "strascenate e cime de rape". Altro piatto tipico è la pignatta di trippa e il calzone (una focaccia riempita da cipolle cotte a vapore,olive nere, acciughe ed uva sultanina). Sono molto comuni altri prodotti come la scamorza, i nodini e la burrata. Fra i dolci tipici del luogo, si ricordano in occasione del Natale le cartellate con vinicotto e miele, marzapane, sasamello e taralli, mentre per le festività pasquali è abitudine cucinare la scarcella.
In febbraio si celebra il carnevale coratino, con una grande sfilata di gruppi mascherati e carri allegorici. In occasione della pasqua si svolge una solenne processione, con la rappresentazione dei misteri della locale parrocchia di San Giuseppe; il sabato santo vi è la Processione della Pietà dal vicino santuario di Santa Maria della Greca, antica protettrice della città. A maggio, durante la Fiera di San Cataldo, si celebra una sfilata di carrozze e attacchi d'epoca. Inoltre a maggio si tiene il concorso internazionale di musica "Euterpe" e la rassegna di teatro studentesco "Città del Dolmen". Il Festival delle Murge è organizzato durante il mese di giugno, mentre il concorso locale di musica leggera, la Nota d'Oro, avviene a luglio. Importanti sono le celebrazioni di agosto per la festa del patrono locale, San Cataldo, che secondo la tradizione, nel 1483 salvò il paese da una grave pestilenza: varie processioni accompagnano le celebrazioni, con un concorso di pittura per giovani artisti meridionali. Per ferragosto è usuale il concorso della Barca di Santa Maria, una caratteristica esposizione di barche in carta velina. In novembre si tiene la manifestazione detta "Coraton", maratona di artisti locali. Infine, il 12 dicembre, avviene la joajo di Santa Lucia, con un grande falò ed alcune degustazioni di dolci tipici. Molto caratteristiche sono le sagre del paese, fra le quali si ricordano quella del calzone di cipolla, della ciliegia, della bruschetta e della castagna. Di Sabato si tiene il mercato settimanale.
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