Cenni storici e monumenti

La leggenda narra che Brindisi venne fondata da Brunto, figlio di Ercole, da cui deriverebbe il nome, ma la sua etimologia è Messapica: il nome della citta' discenderebbe da Brunda che nella lingua messapica significa
Testa di Cervo, dalla conformazione del suo porto.
La citta', infatti, fu fondata dai Messapi nel VIII secolo a.C., e divenne subito una località di rilevante importanza grazie alla lavorazione del bronzo e dei metalli: qui si fabbricavano armi, monete, e si riparavano flotte. Divenne cosi' la "
città del bronzo", una della prime civiltà industriali del continente.
Brindisi ha vissuto la massima grandezza durante il periodo dell'
Impero Romano: nel 267 a.C. i romani si impadronirono della città facandone il loro principale scalo commerciale e militare con l'Oriente, il porto divenne da allora uno dei principali dell'Italia. Vi costruirono i templi, le terme, l'anfiteatro, il foro, le caserme, le accademie, la zecca e l'acquedotto.
Con la caduta dell'impero romano (V secolo), Brindisi subi' un inevitabile decadimento, la città viene conquistata e dominata da Goti,
Ostrogoti e
Greci. Il dominio dei bizantini continuò anche durante le invasioni saraceniche e longobarde sino all'arrivo dei
Normanni (circa il 1071), che ridettero forza alla città ricostruendola.
La città divenne la "
Porta d'Oriente" grazie all'importanza conferitale dai
Crociati che da questo porto salpavano verso la Terra Santa.
Con l'arrivo dei Borboni, e grazie al re Fernando II, nel 1834, si diede il via ad un progetto di rilancio e a nuovi lavori nel porto (terminati definitivamente nel 1856).
Durante la
Prima Guerra Mondiale, Brindisi divenne timportante per le operazioni navali italiane.
La città viene bombardata circa 30 volte da incursioni aeree nemiche, dal suo porto partono navi e sommergibili della flotta italiana e alleata per 207 azioni navali, viene pertanto concessa la Croce al merito di guerra.
Nel periodo fascista
Mussolini si dedico' alla ristrutturazione del porto e della citta'.
Anche con la
Seconda Guerra Mondiale Brindisi venne bombardata da aerei nemici subendo vasti danni ad edifici ed abitazioni.
Il 10 settembre del '43 sbarcarono il re
Vittorio Emanuele III con la regina, e sino al febbraio del '44 Brindisi fu
Capitale d'Italia.
Attualmente la citta' e' meta di transito di turisti in viaggio verso la Grecia e altri paesi dell'est, grazie al suo porto che continua ad esercitare con successo, dopo secoli di storia, il ruolo di "Porta verso l'Oriente".
Tra i vari monumenti merita una visita la
Cattedrale in Piazza del Duomo, ricostruita nel ’700 sull’impianto della primitiva base romanica. Sempre nel centro storico importante è il
Tempio di S. Giovanni al Sepolcro dalla singolare pianta circolare risalente alla fine del secolo XI e la
Chiesa di S. Benedetto dal’impianto tipico delle costruzioni benedettine del XII secolo.
Presso il Parco archeologico di S. Pietro degli Schiavoni è possibile visitare un quartiere abitativo di età romana medio-imperiale.
La decisione di realizzare a Brindisi (che fu preferita alle altre due città candidate, Trieste e a La Spezia) un monumento nazionale in onore dei circa 6.000 marinai caduti in occasione della Guerra 1915-18, fu dovuta all’importante ruolo svolto nel conflitto dalla Città che le aveva fatto meritare la croce di guerra, da allora parte integrante dello stemma comunale. Della costruzione del monumento si fece promotrice nel 1925 la Lega Navale Italiana.
Di notevole rilevanza vi sono, inoltre: il
Castello Aragonese, una fortezza realizzata nel 1491 sull’isola antistante il porto da Ferdinando I d’Aragona; il
Castello Svevo, detto anche “castello grande” o “di terra” (per distinguerlo da quello aragonese o “di mare”), è stato fatto costruire nel 1227 da Federico II come residenza fortificata; le
Colonne del Porto – Il simbolo della città, due colonne gemelle risalenti alla metà del II secolo; solo una è ancora integra; la
Cattedrale – Basilica di S. Giovanni battista, che contiene una cappella dedicata alle reliquie di San Teodoro, Patrono della città insieme a San Lorenzo, e numerose tele di varie epoche.