Il Salento è una terra dolce che custodisce le tracce
di una religiosità pura e autentica, nella quale sacro
e profano, cristianesimo e paganesimo convivono esaltandosi
a vicenda. Ogni centro, anche il più piccolo, conserva
le reliquie del proprio santo patrono al quale si attribuiscono
miracoli portentosi che la fede del popolo ha ricompensato
con la costruzione di edifici culturali molto suggestivi. Elencarli
tutti è un compito assai arduo, ma ne citeremo alcuni
tra i più interessanti, a testimonianza di una fede
che sfida il tempo, mantenendosi inalterata. Partiamo dai luoghi
di culto legati alla tradizione bizantina:
Carpignano Salentino - cripta di Santa Cristina della metà del
X secolo;
Muro Leccese - chiesetta di Santa Marina del X secolo;
Vaste - cripta dei Santi Stefani del IX-X secolo;
Otranto - chiesetta di San Pietro, cattedrale della città in
epoca bizantina.
All’avvento dei Normanni e alla diffusione del Romanico
prima e del Gotico poi, sono legati alcuni incantevoli luoghi
di culto:
Otranto - basilica dell’Annunziata (la cattedrale) del
1088, con la suggestiva cripta e lo splendido mosaico pavimentale
del XII secolo;
Squinzano - abbazia di Santa Maria di Cerrate del XI-XII secolo;
Galatina - chiesa di Santa Caterina d’Alessandria nella
quale si conserva il principale ciclo pittorico tardo gotico
dell’intera Puglia;
Soleto - chiesa di Santo Stefano con il ricco programma pittorico.
Molte chiese del periodo rinascimentale vengono trasformate
dalla bizzarria del Barocco Leccese che “inonda” le
facciate degli edifici (religiosi e civili) con motivi vegetali,
fantastici, protomi umane e animali che fondono insieme motivi
cristiani con reminiscenze pagane:
Lecce – basilica di Santa Croce, Cattedrale, chiesa del
Carmine;
Gallipoli – chiesa del Rosario, chiesa di Sant’Agata;
Galatone – santuario del Crocefisso della Pietà;
Nardò – chiesa di San Domenico.
Il Settecento vanta una chiesa nella quale sacro e profano,
civiltà cristiana e culti legati alla Madre Terra si
fondono più che in ogni altro luogo, la cattedrale dei
Santi Pietro e Paolo a Galatina, luogo di guarigione per le “tarantate” che
vi si recavano per ricevere l’esorcismo da San Paolo.
Questa è solo una lista molto ristretta dei luoghi sacri
nei quali si respira tutta l’anima antica del Salento,
una lista che non rende adeguata giustizia alla profondità della
fede, la quale parla ancora oggi tutte quelle lingue che in
questi luoghi si sono incontrate, scontrate e sovrapposte,
facendo di questa terra una terra unica.
SCRITTO DA EMANUELE PASCA
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