I
castelli, le masserie e le torri nel Salento

Il nostro viLa penisola salentina è stata per molti secoli la "porta d'Italia" al
territorio di frontiera, causa la sua posizione geografica. Ovviamente, questo
comportava adottare dei sistemi di difesa molto complessi, e la testimonianza
viene fornita da castelli, masserie fortificate a difesa del territorio.
Fu sopratutto con la dominazione normanno-svevo che il Salento fu interessato
da un complesso progetto difensivo. Nella sola città di Otranto ne furono
costruiti ben 12, tra cui il più imponente è sicuramente il Castello
Aragonese; costruito tra il 1485 e il 1498, la fortezza ha una forma poligonale,
circondata da un ampio fossato, con tre torrioni cilindrici e un bastione a punta
di lancia. Sulla torre più grande dell'edificio e sopra l'ingresso spicca
lo stemma imperiale di Carlo V d'Asburgo. Con l'occupazione spagnola gran parte
dei castelli presenti furono ricostruiti e rafforzati. Sono di questo periodo
i castelli di Lecce, Acaya, di Melendugno, di Roca Vecchia.
Un
cenno particolare va sicuramente al castello di Acaya, piccola cittadella
a 11 km ad est di Lecce. L'imponente castello, fu eretto da Alfonso
dell'Acaya tra il 1496 e il 1506, ampliato e fortificato da Gian
Giacomo nel 1521, in cui furono costruiti non soltanto il baluardo
e la torre
sud-ovest del castello ma anche le cinta murarie e il fossato. Costruito
interamente in pietra leccese è a pianta trapezoidale, agli
angoli nord-est e sud-ovest sorgono due torrioni rotondi, all'angolo
sud-est si innalza il baluardo e un posto di sentinella. Gli unici
elementi decorativi di questo castello sono gli archetti e i beccatelli
delle torri, con alcuni stemmi in bassorilievo.

Il nostro viTra i più rilevanti di tutta la penisola salentina è il Castello
di Corigliano d'Otranto, De' Monti. Rimaneggiato più volte fino a raggiungere
l'aspetto attuale, con pianta quadrata a 4 torrioni angolari è circondato
da un fossato. Molte decorazioni barocche aggiunte in seguito tra il 1500 e
il 1600. Il
più celebre, però rimane, il castello di Copertino. Eretto tra
il 1530 e il 1540 da Evangelista Menga sui resti di una dimora medievale, è una
costruzione cinta da fossato, con un portale rinascimentale concepito come
un arco di trionfo e un quadrato mastio angioino racchiuso nella bastionata
trapezoidale.
Ricordiamo ancora il castello di Castro che sorge sui resti di una roccia e rappresenta
un significativo esempio di architettura medievale, di Andrano, di Depressa (fraz.
di Tricase), di Caprarica, di Ugento, di Ruffano e di Parabita.
Non soltanto castelli a difesa del territorio ma anche masserie alcune di esse
anche fortificate. Esposte a incursioni piratesche sopratutto da parte dei
feroci Saraceni, le comunità costiere costruirono in punti strategici delle torri
di avvistamento e fortificarono ogni centro abitato. Nonostante le esigenze nel
corso del tempo siano notevolmente mutate, molte delle masserie continuano ad
esercitare la loro antica funzione, alcune sono state trasformate in lussuose
residenze private, altre ancora hanno assunto una vocazione turistica. I tratti
architettonici sono rimasti inalterati, con caditoie, torri di avvistamento e
mura perimetrali. Restano ancora più di 200 masserie fortificate nella
campagna del Salento leccese, veri e propri monumenti dell'architettura rurale.
Le aree in cui si addensano maggiormente le masserie sono le più prossime
alla costa, ma anche nelle zone più interne non mancano insediamenti provvisti
di elementi difensivi, tra queste: masseria Torre Pinta (Galatina) e la masseria
La Torre (Copertino). Gli esempi più significativi di questo fenomeno
li troviamo nel territorio di Nardò: torri monumentali con caratteristici
elementi architettonici, come la masseria Giudice Giorgio, la masseria Trappeto,
la masseria Carignano Grande e altre modeste dimore Console, Sciogli e Bellanova.
E' davvero la pietra l'elemento dominante nel paesaggio agrario del Salento.
Una miriade di muretti a secco si intersecano tra campi e ulivi secolari, pietre
disposte a spina di pesce a recinzione di vecchie masserie. Trulli (Pagghiari,
Furneddhi, Caseddhe) a pianta circolare o quadrata costruiti come ripari temporanei
e divenuti nel tempo vere dimore di contadini durante il periodo estivo.
Altro
elemento peculiare di questa affascinante terra sono le torri di
avvistamento e di segnalazione, innalzate nel tardo Cinquecento (più antica,
a Leverano, la torre federiciana del XIII secolo, mentre a Lecce sono
visibili le torri cilindriche di Belloluogo e del Parco, rispettivamente
del XIV e del XV secolo) Nella loro severa essenzialità, sono
dei veri e propri gioielli di edilizia militare che caratterizzano
fortemente le coste salentine.

Il nostro viMaestose quelle che spiccano sulla costa bassa dellalto Adriatico, da Torre
Specchiolla a Torre Rinalda, da Torre Chianca ai ruderi di Torre Veneri, da Torre
Specchia Ruggeri (Vernole) a San Foca e a Torre dellOrso, da Torre Santo
Stefano alla Torre del Serpe, entrambe nel territorio di Otranto, da Torre SantEmiliano
alla Torre di Minervino (che domina linsenatura di Porto Badisco), dalle
torri di Diso, di Andrano, di Tricase, di Tiggiano e di Alessano alla torre dellOmo
Morto, che resiste impavida a Leuca, per passare alle torri ioniche, partendo
da Torre Vado, incombente sul porto, Torre Pali quasi naufraga in mezzo al mare,
Torre Mozza e San Giovanni (Ugento), Torre Suda (Racale), la gallipolina Torre
Sabea, la spettacolare Torre delle Quattro Colonne e la solenne Torre dellAlto
a Nardò, arroccata su di un incantevole promontorio dal quale domina lo
spettacolo di una costa che si perde a vista docchio, per finire, ancora
in territorio neretino, con Torre SantIsidoro e Torre Squillace, in contatto
visivo, più a nord, con le torri di Porto Cesareo.