Viaggio
fra i parchi e le grotte del Salento

Il nostro viIn
questo territorio la presenza di grotte sommerse (ne sono state segnalate
ben 53, alcune di interesse biologico e storico), anfratti, nicchie e
rientranze è molto frequente data la natura carsica della regione.
Fra queste le più interessanti dal punto di vista subacqueo sono quelle
della costa neretina (Nardò - Baia di Uluzzo; all'interno della quale
sono presenti numerose altre cavità minori), la grotta Romanelli (Castro),
la grotta Zinzulusa (Castro; anche stazione di notevole interesse preistorico),
la grotta Azzurra (Castro) e le grotte nei pressi di Leuca tra le quali ricordiamo
la grotta Porcinara, la suggestiva grotta del Diavolo e la grotta del Bambino.
La Grotta Azzurra (raggiungibile solo attraverso il mare) visitarla rappresenta
un esperienza di grande suggestione perchè, per il fenomeno della rifrazione
della luce, l'acqua acquisisce una luminescenza variabile dal verde al cobalto.
Certamente di non minore interesse la grotta della Zinzulusa, tra le più affascinanti
della costa, per la sua posizione e la spettacolarità della roccia:
stalattiti e stalagmiti trasparenti ed opache all'interno della stessa. L'atrio,
a forma
di anfiteatro, immette attraverso un passaggio stretto nel vestibolo che si
apre fra pareti alte a picco sul mare ad un altezza di circa 9 metri. Il
grande ingresso è seguito da un corridoio, detto il Corridoio delle Meraviglie,
un fantastico percorso dove stalagmiti e stalattiti nel corso dei secoli hanno
assunto diverse forme. Attraversato per intero il corridoio giungiamo nella cosidetta
cripta, per via delle innumerevoli colonne cristallizate presenti all'interno
che donano degli effetti di straordinaria trasparenza e luminosita alla grotta.
Ovviamente una volta visitata la grotta della Zinzulusa merita una visita la
grotta Romanelli a pochi chilometri di Castro, situata in un ampia insenatura
a circa 8 metri sul livello del mare, lunga 25 metri e larga intorno ai 15. Queste
grotte si differenziano non solo per la loro bellezza marina ma anche e sopratutto
per la loro importanza storica che rivestono. Ricca di preziosi graffiti, è stata
la prima grotta (Romanelli) italiana ad esprimere un'opera d'arte paleolitica:
un bue selvatico colpito da zagaglie, eseguito circa 11000 anni fa. Anche la
grotta della Zinzulusa racchiude al suo interno alcuni reperti del neolitico;
frammenti di ceramica, lisciatoi e punteruoli di osso, un'accetta votiva ed uno
scalpello di ofiolite levigata, inoltre alcuni manufatti attribuibili al paleolitico.
Ma la più interessante grotta a carattere storico è sicuramente
la grotta dei Cervi di Porto Badisco che si sviluppa per più di un chilometro
a 20 metri di profondità. Racchiude la più straordinaria documentazione
artistica neolitica europea. Centinaia di pitture, eseguite con guano di pipistrello
che rappresentano episodi di caccia e di vita quotidiana, ed altre dal significato
magico e misterioso.

Il nostro viAltro
elemento caratteristico del nostro territorio è la presenza di
alcuni parchi molto importanti. Tra questi il più significativo è quello
delle Cesine (San Cataldo), una fitta e verde pineta a ridosso della
macchia mediterranea uno dei paesaggi più belli del Salento. Attualmente
questa riserva comprende due stagni adiacenti al mare, situati a ridosso
della spiaggia e denominati Pantano Grande e Sapali. Due grossi canaloni,
Cocuzza e Campolitrano, furono costruiti durante il periodo della bonifica
della zona, avvenuto verso l'800, per permettere il drenaggio delle acque.
Le Cesine, dichiarate zona umida di interesse internazionale nel 1977
con un decreto di ratifica di una convenzione internazionale, sono tra
i paesaggi più suggestivi del WWF, caratterizzata da spiaggie
sabbiose, fitti boschi, grovigli di macchia mediterranea a fare da cornice
a piccoli laghetti. Al suo interno alcune specie rare di animali e piante:
tra tutte citiamo l'euforbia marina dalle lunghe radici aeree agganciate
alla sabbia, il cardo marino, la salsola, il ravastello e la gramigna,
tutte piante in grado di resistere ai venti battenti dal mare e alla
forte concentrazione salina. La riserva rappresenta una importante tappa
di svernamento per numerose specie di uccelli, il tuffetto, il fistione
turco, lo svasso piccolo, aironi, falchi e cinerini. Altri uccelli presenti:
cormorani, il piro piro, la pantana, l'albastrello, gru e cicogne. Nel
sottobosco e nella macchia mediterranea può capitare di incontrare
il biacco, un tipico serpente dell'Italia meridionale, il cervone (può raggiungere
la lunghezza di 2 metri circa), ma anche tartarughe, ricci, rane e
raganelle e altri animali.