Galatone
- Nardò - Portoselvaggio - Lido Conchiglie
- Porto Cesareo - Copertino

Il nostro viaggio di oggi si sposta verso Nardò,
raggiungibile da Lecce attraverso la strada statale 101
o dall'interno con l'attraversamento di Galatone.
Prima però ci fermiamo a Galatone dove senza dubbio il monumento più interessante è la
Chiesa del SS. Crocifisso (1621-1675), crollata nel 1687 e ricostruita da Fra'
Niccolò da Lequile. Altri monumenti da visitare sono: la Chiesa di S.
Sebastiano, cinquecentesca, col portale retto da due leoni stilofori (ormai
deteriorati); all'interno altari particolarmente articolati (XVIII sec.). Attiguo
alla citata
chiesa l'ex Convento dei Domenicani, attualmente Municipio. Nel Palazzo principesco
fu impiantato, verso il 1845, il primo stabilimento oleario della provincia
di Lecce.
Nardò oltre ad essere una frequentata località balneare è anche,
con i suoi 30 000 abitanti il più popoloso centro del Salento, dopo Lecce.
Città agricola e commerciale, di origine messapica, rimase per molti secoli
sotto la dominazione bizantina. Di particolare bellezza è: la cattedrale
(risalente al 1100) con i suoi affreschi del '300 e del '400 e delle tele del
Sanfelice con l'abside dipinta dal Maccari; e la chiesa barocca di San Giuseppe
e di San Domenico del XVI sec., restaurate nel '700. Nei pressi di piazza della
Repubblica da visitare l'Osanna, una singolare costruzione a edicola, in pietra
sostenuta da otto colonna, eretta nel 1603, con incerte funzioni (simboliche
e celebrative ).
Sulla strada litoranea Porto Cesareo - Gallipoli a circa 2 Km da S.Isidoro
si trova lo specchio d'acqua denominato "Palude del Capitano, creatasi nel
tempo a causa dell'erosione causata dagli agenti atmosferici che hanno formato
una vasta cavità sotterranea la cui volta è in seguito crollata
originando così questa depressione occupata da uno specchio d'acqua salmastra,
alimentato da risorgive interne e in comunicazione con il mare attraverso una
rete di canali sotterranei. La laguna ricca di cefali e anguille è caratterizzata
da acque incredibilmente trasparenti.

Il nostro viCi spostiamo ora sulla strada litoranea Porto Cesareo - Gallipoli dove si incontra
Portoselvaggio. Qui si trova la Torre dell'Alto, una delle più poderose
fortificazioni aragonesi costruite a difesa della costa salentina e da cui si
può ammirare la costa fino a Gallipoli, con i centri balneari di S.Caterina,
S.Maria al Bagno e Lido Conchiglie, il seno di Portoselvaggio, la Piana della
Lea ela Torre di Uluzzo.
Portoselvaggio è anche un Parco Naturale anche se però non ospita
una fauna molto varia.
Tutta la costa di Portoselvaggio, dalla Grotta del Capelvenere alla Baia di
Uluzzo, come risulta dalle campagne di scavo di insigni studiosi, è un
grande giacimento paleolitico.
La Grotta del Cavallo, o della Giumenta, è nota a livello internazionale
poiché il deposito di circa otto metri, che la riempie, ha fornito manufatti
del periodo Paleolitico medio (fino a 40.000 anni fa) tra i più interessanti
in Puglia, tra i quali grattatoi e bulini (manufatti in pietra), resti di grandi
mammiferi (rinoceronti, cervidi, bovidi, equidi) e gusci di molluschi marini
e terrestri, segno questo di un'evoluzione dell'uomo preistorico da cacciatore
a raccoglitore.
Lungo la strada litoranea che collega Portoselvaggio a Lido Conchiglie in direzione
sud si estende la "Montagna Spaccata" un promontorio roccioso a picco
sul mare tagliato dalla strada litoranea.
A poche decine di metri dalla Montagna Spaccata, si può notare la Torre
dell'Alto Lido (71 metri s.l.m.), da cui si abbraccia con la vista tutto il tratto
costiero dal Parco di Porto Selvaggio a Gallipoli. Dopo l'abitato di Lido Conchiglie,
si scorge la lunga distesa sabbiosa de "Li Chiani", che arriva fino
alla successiva Torre Sabea. Non lontano da questa zona sono stati rinvenuti
manufatti in selce, ceramiche e ossidiane, che indicano la frequentazione della
zona fin dal periodo Neolitico. Sempre sulla litoranea si scorge l'austera
sagoma delle Quattro Colonne ruderi di una costruzione seicentesca chiamata
anticamente
Torre del Fiume, che si differenzia dalla altre torri di avvistamento presenti
sulla costa salentina per assumere i caratteri di una fortezza vera e propria.
Continuando in direzione nord lungo la litoranea si giunge a Porto Cesareo
che negli ultimi decenni ha visto aumentare la propria notorietà, soprattutto
da quando il boom turistico ha scoperto e valorizzato le varie spiagge del litorale
di competenza comunale, riparate dai venti e lambite dal mare eccezionalmente
trasparente dove si trova l'Isola Grande, detta anche Isola dei Conigli, situata
a meno di 1 Km dalla terraferma, e divisa da questa da un braccio di mare che
ha una profondità massima di 1,3 m. In questo piccolo lembo di territorio,
battuto dai venti e dalle onde, sono presenti circa 200 specie vegetali, studiate
da ricercatori di tutto il mondo. Da Porto Cesareo addentrandoci nella zona interna
in direzione Lecce arriviamo a Copertino, nota soprattutto per il suo castello
( eretto nel 1540), con un sontuoso portale rinascimentale tra i meglio conservati
del Salento. Il paese che sorse al tempo dell'invasione saracena, conserva una
bella Chiesa Collegiata del 1088, oltre al cinquecentesco Monumento al Chiromante,
Santuario di San Giuseppe da Copertino e al Santuario della Madonna della Grottella.
Di fronte al santuario omonimo c'è la vecchia casa di San Giuseppe da
Copertino, protettore degli aviatori e degli studenti.