IL SARCASMO DELL' ETICA
De Scisciolo si rivela, in questa sua opera "Mangianti e mangiati", un artista che mescola narrazione eversiva e saggio morale. E cosa vuole comunicarci questa installazione complessa ma affascinante, sarcastica ma etica, violenta ma civile... e proprio per questo a suo modo opera di valore assoluto? Quale significato concettuale ha questa installazione-performance in cui si mescolano wagnerianamente scultura tradizionale ed oggettuale moderna, video-art e musica jazz, azione teatrale e saggio letterario? Cosa evidenzia questa visione di elementi interagenti, così volti a rappresentare la realtà contemporanea? Una realtà senza possibile speranza di mutamento? Il tema è la regressione dell' umanità ad una condizione di arcana ferinità. Una regressione di feroce bestialità cannibalica in cui non c'è posto per una possibile salvezza dell' 'umano' nell' umanità.
L'istinto di morte ci dominerebbe sovrano se non ci fossero alcune speranza di illuminazione conoscitiva e di salvezza...forse sono l'arte di De Scisciolo che lo rappresenta , il teatro ispirato da Ionesco che lo recita, la musica di Max Roach che chiama a raccolta i popoli schiavizzati da secoli ad unirsi per opporsi al dominio mortifero di pochi per recuperare come bene primario ed essenziale 'l'armonia dionisiaca' della vita per tutti gli uomini possibilmente in egual modo divisa.